Capita che il contenuto onirico ci presenti un materiale che durante la veglia non riconosciamo come nostro, come parte della nostra conoscenza ed esperienza, sino al momento in ci un fatto nuovo ci restituisce molto tempo dopo il ricordo, dato perduto, di un'esperienza trascorsa, rivelandoci con ciò l'origine del sogno. Occorre dunque ammettere che nel sogno ricordavamo e sapevamo cose che invece sfuggivano alla nostra memoria durante il giorno.
Il sogno dispone dunque di ricordi inaccessibili allo stato di veglia.
Una delle fonti a cui il sogno attinge, per la sua attività riproduttiva, elementi in parte non ricordati né utilizzati dall'attività psichica dello stato di veglia, è la vita infantile.
Il comportamento della memoria durante il sogno è senza dubbio di enorme importanza per ogni teoria della memoria in generale. Esso ci insegna che "nulla di ciò che una volta abbiamo posseduto intellettualmente può andare del tutto perduto. Ogni impressione, anche la più insignificante, lascia una traccia inalterabile, capace, all'infinito, di riapparire, conclusione questa a cui portano anche molte altre manifestazioni patologiche della vita psichica.
Il sogno però non si limita a riprodurre, ma presenta il materiale trasformato.
Bibliografia:
OSF Vol 3
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