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Perversioni femminili

Louise Kaplan, psicoanalista, pone al centro del testo l'ipotesi che le donne non sono mai state considerate perverse perché le loro perversioni non sono mai state cercate là dove si annidano. Perversione è per l'autrice un meccanismo che permette di sopravvivere alla perdita originaria che la nostra cultura infligge ad ogni essere umano nel momento in cui lo piega alla schiavitù dei ruoli sessuali o di genere.
Se è vero dunque che determinate perversioni sono specificatamente maschili (voyeurismo, pedofilia, feticismo, esibizionismo, ecc..), una serie di altri comportamenti (cleptomania, anoressia, piccole mutilazioni, sottomissione estrema) non sono solo tipicamente femminili, ma vanno annoverati senza mezzi termini tra le perversioni.
"Tra uomini e donne ci sono sempre stati sadomasochisti, feticisti, travestiti, esibizionisti e pedofili. Tuttavia, a partire dalla metà del diciannovesimo secolo, in coincidenza con lo sviluppo industriale moderno e la pressione verso l'emancipazione delle donne, il mondo occidentale ha cominciato a preoccuparsi dei temi dell anormalità sessuale e della conformità di genere.
La rigida struttura e il suo rigido suddividere i ruoli, si stanno sgretolando, le mostruosità associate alle ambiguità di genere , che con tanta efficacia sono state tenute a bada dai suoi rigidi stereotipi, potrebbero infiltrarsi nell'ordine sociale, profanando tutto ciò che vi è di sacro e distrugendo tutto quanto è stato essenziale per mantenere salde le strutture delle società civilizzate. Se le deviazioni sessuali potessero essere racchiuse in categorie, la famiglia borgese e l'ordine sociale che rapresenta sarebbero salvi."
Sia il categorizzare i disturbi come malattie sia lo sdoganarli nel senso di una presupposta libertà, divenogno due modi per categorizzare, circoscrivere ed inserire dando un contesto ed un limite ad azioni e persone riducendo il loro potenziale distruttivo verso le strutture della società.
"Ciò a cui stiamo assistendo, l'ultimo disperato sforzo per contenere e disciplinare le ambiguità di genere che fanno parte dle destino umano, sono la commercializzazione e la standardizzazione della cosiddetta sessualità deviante. Il ventesimo secolo si sta concludendo nel conformismo della perversione, che banalizza il significato di libertà erotica".
"Due cose, riguardo alla perversione, non sono cambiate nel tempo: primo, la professione medica è tuttora preoccupata di incasellare i comportamenti sessuali aberranti in elenchi e categorie; secondo, soltanto l'uno per cento dei casi di perversione citati riguarda le donne".
"Di fatto, le donne sono perverse tanto auanto gli uomini".
Ciò che distingue le perversioni non è l'azione in sé ma la sua "qualità di disperazione e fissità. La performance perversa è interpretata da chi non ha altre scelte, da chi altrimenti sarebbe sopraffatto dall'ansia o dalla depressione o dalla psicosi."
"Le perversioni maschili usano alcune forme esplicite di 'sesso psinto' proprio per tenere sotto controllo questi stati emotivi, altrimenti devastanti".

"L'atto ha la funzione di aiutare la persona a sopravvivere e, più ancora, a sopravvivere con la sensazione di trionfare sui traumi dell'infanzia. La strategia perversa è inconscia. L'attore, o protagonista, sa solamente che si sente obbligato a compiere l'atto perverso e che, quando gli viene impedito di compierlo, prova disperatamente ansia, è in preda al panico, agitato, pazzo, persino violento".
"Il protagonista non sa che la performance ha lo scopo di dominare "eventi" che nell'infanzia erano troppo eccitanti, troppo paurosi, troppo umilianti per poter essere dominati. L'attore non può, non osa ricordare quei terribili eventi. Piuttosto butta via tutta la sua vita rivivendoli, anche se in forma mascherata". 
...
"Che cosa è dunque una perversione femminile?
Per l'autrice "se le perversioni maschili si manifestano in forma di atti sessuali proibiti che interpretano e caricaturano la performance genitale adulta, le corrispondenti perversioni femminili devono manifestarsi in comportamenti che interpretano e caricaturano un ideale femminile di genere: pulizia, innocenza, spiritualità, sottomissione".
Se la donna identifica i suoi poteri intellettuali e sessuali come falli che le possono venire staccati, portati via e rubati, essa farà tutto ciò che è in suo potere per fare credere al mondo di essere soltanto un essere indifeso, passivo, sofferente, assolutamente 'femminile'. Alcune donne possono travestirsi da tipi femminili comuni - la moglie obbediente, la madre accuditiva, l'amante passiva e rassegnata - di modo che nessuno riuscirà mai a sospettare la forza del loro desiderio di possedere, usare, dominare, penetrare, prendere il comando, decidere, farcela, vincere.
Alcune donne riescono a sentirsi confermate nella loro identità femminile solo quando sono sessualmente eccitate e hanno rapporti con un tipo di uomo che hanno identificato come uomo fallico. Pensando a se stesse come ad esseri danneggiati, e gli uomini con cui hanno rapporti sessuali come ai possessori del fallo magico che le riparerà. Pensando al pene come fallo la donna trasforma il pene in oggetto feticistico. Essa sta disumanizzando l'uomo e assicurandosi che il suo amante sia solo un pene e niente di più. In contrasto con il pene anatomico, caratterizzato dall'alternanza di debolezza e di forza, il fallo è un oggetto feticistico idealizzato... Tutti gli scambi fondati sul desiderio, che usino esseri umani o parti di esseri umani come fossero trofei fallici che possono essere dati o sottratti, sono transazioni perverse. Se il marito non le procura il piacere sessuale che si era aspettata, la donna può vendicarsi, servendosi dei figli per realizzarsi sessualmente. 'Non mi hai dato piacere e io ti ruberò il bambino'...
Le fonti del piacere erotico nelle donne adulte non sono tangibili o localizzabili come nel maschio adulto. Durante l'infanzia, la bambina può fissare la sua attenzione sul clitoride, per evitare di riconoscere il suo meno controllabile e più elusivo mondo genitale interno. Tuttavia, la vita erotica di una donna include una vasta gamma di superfici epidermiche esterne e interne intimamente connesse, sia emotivamente che fisicamente, ai criptici organi genitali interni, e questo potenziale sepolto e dimenticato le viene riconsegnato, come novità più o meno gradita, con il primo ciclo mestruale. Se questa novità viene da lei interpretata come un'ulteriore prova della sua 'castrazione', la superficie esterna della pelle del corpo rimane un luogo occupabile, dove le è possibile interpretare e mettere in scena alcuni dei più misteriosi segnali sessuali che emanano dall'interno del corpo. Nell'infliggersi "piccole ferite", nell'anoressia nervosa e in altre mutilazioni corporee quali strapparsi i capelli e sottoporsi senza necessità ad interventoi chirurgici di vario tipo e ad alcune forme di chirurgia estetica, l'epidermide del corpo o l'intero corpo diventano il territorio della messinscena. ... La pelle, i capelli e il corpo stesso diventano i personaggi, la scena e l'oggetto di scena feticistico, il "luogo" dove la donna può recitare fino in fondola parte di entrambi i sessi nella scena primaria".
"La femminilità convenzionale della vaghezza intellettuale e della sottomissione eccessiva sono nascondigli igegnosi per ciò che la donna crede sia un trofeo fallico rubato. Se negli uomini il probabile nascondiglio per la femminilità interdetta si trova nell'uniforme dell'uomo d'affari, del poliziotto, del generale, il posto dove è logico cominciare a cercare la mscolinità interdetta alle donne è sotto le gonne fruscianti della classica donna tipo".


Perversioni femminili (Female Perversions) è anche un film del 1996, diretto da Susan Streitfeld ed interpretato da Tilda Swinton. Il soggetto del film è tratto dal saggio Female Perversions: The Temptations of Emma Bovary della psicanalista Louise J. Kaplan, da cui attinge per mettere in scena le nevrosi e fantasie erotiche di un gruppo di donne.

Tratto da:
"Perversioni femminili" di Louise J. Kaplan

1 commento:

  1. A mio avviso,invece di porsi le domande contorte di uno psicanalista,potremmo chiederci quale sia la funzione delle perversioni in chiave evoluzionistica.
    Perché nulla in natura é inutile o fuori dalla legge: sopravvivenza riproduzione

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