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Ipocondria


Fenichel definisce l'ipocondria come "una nevrosi organica il cui fattore fisiologico non è ancora noto". "... alcuni fattori psicogeni, e precisamente uno stato di arginatura ed un ritiro narcisistico, opiuttosto una disposizione a reagire ad uno stato di arginatura con un ritiro narcisistico, creano cambiamenti organici che a loro volta causano sensazioni ipocondriache. Da un punto di vista teorico due situazioni debbono essere distinte, benché praticamente siano strettamente intrecciate:
1) i processi organici dovuti alla mancanza di uno scarico adeguato, aumentano, in certi organi, la tensione; questo aumento si fa sentire come sensazioni penose;
2) un ritiro della carica psichica dell'oggetto cambia l'economia mentale cosicché certe quantità di libido normalmente connesse alle idee degli oggetti, intensificano ogni idea concernente i propri organi."
"Il proprio corpo ed i suoi organi sono rappresentati intrapsichicamente mediante una somma di ricordi di sensazioni, e delle loro interrelazioni. L'"immagine dle corpo così creata, ha un grande significato per la costituzione dell'Io. Abiti, memebri amputati, o anche la propria automobile possono essere inclusi nell'immagine del corpo, mentre organi "estraneati" ne sono esclusi.
Esiste una relazione tra cariche psichiche delle rappresentazioni degli organi e processi fisici negli organi. "In apparenza, per effettuare la guarigione di un organo malato e suscitare la resistenza dell'organo alla malattia, si rende necessario un aumento nella carica della rappresentazione dell'organo o per lo meno è benefico. Non vi è soltanto un morboso plus di carica organica nell'ipocondria; un minus morboso sarebbe altrettanto concepibile. Tausk parlò di un tono "libidinico" di tutti gli organi (1531). Nell'ipocondria come nelle psicosi, si manifestano i risultati di un ipertono libidinico patologico degli organi. Nelle persone che temono le sensazioni del proprio corpo e le tenogno lontane, ci può essere egualmente un ipotono libidinico patologico degli organi.

"Ricordiamo che secondo la definizione Freudiana del 1914 (Introduzione al narcisismo) l'ipocondria era considerata una nevrosi attuale in contrapposizione alle psiconevrosi di transfert. La causa, cioé, non andava cercata nei conflitti e nei traumi infantili, ma nel presente: una carenza di soddisfacimento libidico, avrebbe provocato nell'organismo una sorta di ingorgo, di 'stasi'. [Nella nevrosi attuale non vi è conflitto, non vi sono significati simbolici di cui vi sia rappresentazione nell'inconscio, vi è in ingorgo libidico, il punto di vista è quello corporeo]. Come è ben noto, Freud a quell'epoca teorizzava ancora essenzialmente in termini di vicissitudini libidiche, per cui la pulsione inappagata era quella sessuale che, non avendo potuto scaricarsi sugli oggetti sterni, era costretta a ritorcersi sul soggetto come narcisismo secondario e ad investire sugli organi corporei. Ciò che più conta è che - essendo il problema essenzialmente di ordine economico, quantitativo, addirittura biochimico - secondo il primo Freud l'ansia ipocondriaca non era da intendere come un'espressione simbolica (in divergenza radicale dunque dal percorso patogenetico dell'isteria). E' notevole che, negli anni a venire, Freud non dedicasse molta attenzione alla revisione del concetto di ipocondria in ordine alle evoluzioni della teoria psicoanalitica; alla luce dell'aggressività e della pulsione di morte" (Argentieri 1998). Non la riconsiderò neppure in rlazione alla fondamentale trasformazione della teoria dell'angoscia del 1925, nella quale ne chiariva l'importanza come segnale di pericolo. "E' invece evidente quanto sia fertile sul piano clinico considerare la paura ipocondriaca come espressione di un segnale di allarme rispetto ad un'oscura minaccia inconsci" (Argenieri 1998).

Freud
Introduzione al narcisismo (1914)
"L'ipocondria si manifesta con penose e dolorose sensazioni corporee come il malessere organico e opera allo stesso modo anche sulla ripartizione della libido. L'ipocondriaco ritira dagli oggetti del mondo esterno interesse e libido ..., e li concentra entrambi sull0organo che lo interessa. Si impone pertanto una differenza fra ipocondria e malattia organica: mentre in quest'ultima le sensazioni penose sono fondate su alterazioni organiche accertabili, ciò non accade nella prima. Tuttavia saremmo in perfetto accordo con la nostra consueta concezione dei processi nevrotici se ci risolvessimo a dichiarare che l'ipocondria deve avere ragione e che certamente anche in essa non mancano alterazioni di natura organica. Ma in cosa consisterebbero tali alterazioni? E' nostra intenzione lasciarci guidare su questo punto dall'esperienza che sensazioni corporee di natura spiacevole, paragonabili a quelle dell'ipocondria, si ricontrano anche nella altre nevrosi. Freud già precedentemente a questo scritto rese esplicita la sua propensione a "stabilire per l'ipocondria la posizione di terza nevrosi "attuale", accanto alla nevrastenia e alle nevrosi di angoscia. "Probabilmente non è azzardato sostenere che una piccola componente ipocondriaca concorre invariabilmente alla configurazione delle altre nevrosi". "...il modello più noto di organo dolorosamente teso, alterato in qualche modo seppur non malato nel significato consueto della parola, è l'organo genitale quando è eccitato".  Erogenicità è "la capacità che un area corporea ha di inviare alla psiche stimoli sessualmente eccitanti", e altre zone erogene , oltre ai genitali, possono comportarsi in maniera analoga. "L'erogenicità è una carateristica generale di tutti gli organi", si può pertnto parlare di un suo aumento o di una sua dimisuzione in tutti gli organi. "A ciascuna di queste alterazioni nel'erogenicità degli organi potrebbe corrispndere un'alterazione dell'investimenti libidico dell'Io. In questi fattori andrebbe ravvisato ciò che a nostro parere è il fondamento dell'ipocondria, e ciò che può esercitare sulla ripartizione della libido lo stesso effetto prodotto dalle affezioni materiali degli organi".

Lo statuto dell'ipocondria subisce poi un cambiamento sostanziale nel pensiero si M. Klein, che rend epoco significativa la distinzione tra 'nevrosi di transfert' e 'nevrosi narcisistiche'. L'angoscia ipocondriaca viene fatta risalire (come d'altrone ogni vicissitudine umana) ai disturbi delle relazioni precoci d'oggetto, attivre - secondo tale modello - fin dall'origine della vita.

Bibliografia:
L'ipocondria come patologia dell'interpretazione. Notazioni Tecniche - Simona Argentieri Bondi (Psicoanalisi, 2, 1, 1998)
L'ipocondria nelle donne - Simona Argentieri Bondi
Trattato di Psicoanalisi di Otto Fenichel
Introduzione al narcisismo - S. Freud (1914)

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