F. scirve che in genere non siamo in grado
di interpretare il sogno di un'altra persona se questa non è in analisi
e non ci fornisce libere associazioni in merito al sogno. Afferma però,
con le dovute riserve e cautele, che esiste un certo numero di sogni
che in quasi tutti compaiono nello stesso modo e che si suppone abbiano
significati analoghi.
a) Sogno di imbarazzo per la propria nudità
Il sogno di essere nudi o poco vestiti in
presenza di estranei si verifica a volte con la caratteristica
aggiuntiva di non provarne affatto vergogna o simili. Consideriamo
tipico questo sogno soltanto quando in esso si prova vergogna o
imbarazzo.
Le persone davanti alle quali ci si
vergogna sono quasi sempre estranei con fisionomie lasciate
indeterminate. Nel sogno tipico non accade mai che si venga
rimproverati, o anche semplicemente notati, per l'abbigliamento che in
noi stessi prooca un simile imbarazzo. La gente al contrario ha un'aria
indifferente oppure solenne e rigida. Il tipo di pensieri che sostiene
il sono è servito di base a una fiaba nota nella versione di Andersen: I
vestiti dell'imperatore.
Nel sogno è il sogno stesso che agisce da
imbroglione, mentre l'imperatore è il sognatore, la tendenza
moralizzatrice adombra una oscura nozione del fatto che nel contenuto
latente si tratta di desideri proibiti, sacrificati alla rimozione. All
abase di questi sogni vi è un ricordo della primissima infanzia, afferma
F. Soltanto nella nostra infanzia è esistito un periodo in cui eravamo
visti seminudi dai parenti, come da estranei, babycitter, visitatori, e
in cui non ci vergognavamo della nostra nudità. In molti bambini è
possibile osservare - anche in anni successivi - come lo spogliarsi
abbia su di loro un efetto esaltante, anziché indurli alla vergogna.
Ridono, saltano, si picchiano il ventre; i bambini mostrano spesso
voglie esibizionistiche.
Nella storia giovanile di soggetti
nevrotici ha grande importanza il denidarsi di fronte a bambini
dell'altro sesso; nella paranoia la fantasia di essere osservati mentre
ci si veste e ci si spoglia è riconducibile a queste esperienze. Tra
coloro che sono rimasti perversi, scrive F., vi è una classe di
individui in cui l'impulso infantile è stato innalzato a sintomo: gli
esibizionisti. I sogni di nudità sono dunque sogni di esibizione. Le
persone verso le quali era rivolto il nostro interesse sessuale
nell'infanzia sono tralasciate in tutte le riproduzioni del sogno degli
isterici e degli ossessivi; soltanto nella paraonoia gli spettatori
venogno reinseriti e viene sostenuta con fanatica convinzione la loro
presenza, benché essi rimangano invisibili. Ciò che il sogno rimette al
loro posto, "molte persone estranee" che non si curano dello spettacolo
offerto, è né più né meno l'inverso del dsiderio di quella singola ben
nota persona, cui il denudamento era stato offerto. Non si è più soli,
si è sicuramente osservati, ma gli osservatori sono "molte persone
estranee, stranamente indeterminate".
Vedi: Sigmund Freud ed il sogno
Bibliografia:
OSF Vol. 3
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